VENTOTTESIMA PUNTATA

La telefonata all'Esimio Entomologo non è che sia stata poi così risolutiva: mi sono guadagnata solo un paio di pastiglie in più da inserire nel menage quotidiano ed un'inutile pacca sulla spalla via etere. Capirai.
Allora forse è il caso di chiedere aiuto a chi ne sa più di me.
Nella mano sinistra stringo il biglietto che devo timbrare mentre alla destra è agganciata la mia borsa degli attrezzi.
Ci ho messo varie cose, qualcuno oserebbe chiamarle cianfrusaglie: per cominciare mi sono portata cinque o sei aghi bruciacchiati il cui unico scopo finora è stato quello di aiutarmi a stanare le microspine che mi si conficcano nei polpastrelli.
Visto che non sapevo proprio dove mettere questi aghi ho anche comprato un puntaspilli a forma di bambolina voodoo che ha una straordinaria quanto inquietante somiglianza con quel maleducato del mio vicino di casa. (Mi ci diverto, oh come mi ci diverto!)
Nel borsone ho buttato anche qualche pezzo di stoffa preso qua e là (Chissà quanto ci mette l'Ometto ad accorgersi delle maniche mancanti nelle sue camicie. Chissà.), tanto filo colorato, aggrovigliato e quindi del tutto inutile, qualche foglio di carta e un mucchio di matite colorate. (senza punta).
Non è un granché come scorta di attrezzi ma più di così non so fare, bisogna che si accontentino di questo e della trentina di frittelle alle mele che ho portato per dare un senso alla mia presenza.
L'Autista è sempre lo stesso: chiacchierone, impiccione, saccente ma rassicurante.
Ad ogni viaggio prende sempre più confidenza e sembra abbia fatto il calcolo delle volte in cui ci siamo visti perchè ha intuito da quanto prendo le medicine e sa già, senza che io glielo dica, che ho avuto i primi effetti collaterali.
"Stai seduta qua davanti, vicino a me e guarda dritto così ti fa meno nausea." Suggerisce.
(Ma va, pensavo invece di mettermi in ultima fila a testa in giù con gli occhi chiusi.)
"Porta sempre con te un po' di liquirizia, mi raccomando!" Insiste.
(Secondo te la rotella di filo nero che mastico e che mi pende dalla bocca è bava di Troll?)
"Ah e poi una cosa che forse non sai: bevi tanta acqua, aiuta a smaltire meglio il farmaco."
(Ti risponderei, caro il mio Acuto Osservatore, ma voglio finire di bere la mia bottiglia da un litro e mezzo.)

Arrivo alla mia fermata che sono già stanca, se non altro delle chiacchiere di chi mi sta accanto, ma ormai sono qua e così: spalle dritte, mento in alto, sorriso da ebete ed entro.
La stanza è invasa da un allegro chiacchiericcio e riconosco subito alcuni simpatici elementi:
la golosona con la tuta fluorescente e i baffi di zucchero, la dolce ragazza biondo platino dai mille orecchini e un bel tipo con gli occhi azzurri che le altre volte mi osservava da lontano.
Mi vengono subito incontro e nel giro di due secondi ho perso di vista le mie frittelle, c'è qualcuno che rovista nel mio borsone e il mio nuovo amico bello mi prende il viso tra le mani:
"Colorito verdastro, labbra blu, sguardo stanco...fammi indovinare: traversata notturna con mare in tempesta?"
Oddio: si vede tanto?

6 commenti:

Ciao Zia,

le tue frittelle mi hanno fatto venire l'acquolina in bocca!

Oggi ne avrei bisogno un chilo di frittelle...peccato che non mi piacciano i dolci.

E' arrivata la Cassa anche per noi, allegriaaaaaaaaaaaaaaa!

Appena smetto di disperarmi a vuoto reagisco, dammi un attimo nè, e intanto grazie per i tuoi post.

12 febbraio, 2010  

Puntagli un ago alla gola (all'autista), fagli un po' pulsare di fifa nera la giugulare e, intanto, cantagli "Taaaaaaaaci un pochino, taci un pochiiiiino" e poi bacialo con la bava di troll mentre lo fulmini con il classico sguardo da naufraga!
Un bacione!

12 febbraio, 2010  

....ma perchè tutte queste cattiverie per il nostro amico autista.
Vuole rendersi utile,è vero fa un po' il saputellino a volte, ma credo sia un buon uomo.
Il borsone è simpaticissimo, preparato un po' alla sanfasan (come si scrive non lo so, ma tu hai certamente capito), ma era quello che serviva in quel momento.
Forte il ragazzo che sbircia nel borsone , poi ti prende il viso fra le mani e ti parla con esperienza della traversata notturna.
Come si chiama? E' da tenere in considerazione, non male, promette bene.
Quel maleducato del tuo vicino di casa, cosa mai ti ha combinato??
E' la prma volta che ti leggo con un sentimento incazzoso, "oh come mi ci diverto!"
Deve averla cobinata proprio grossa, se ti fa questo effetto.
Per il resto che dire, è sempre un enorme piacere leggerti, sei bravissima, trovi sempre quel particolare in più per definire le cose che provoca in chi ti legge curiosità, attesa per il prossimo scritto.
Sei una scrittrice nata!!???
Pubblicato qualcosa??????
A presto e ti abbraccio con il calore di una patchwork.
4 P

13 febbraio, 2010  

@Melian: da occupata con contratto a termine hai tutta la mia solidarietà e comprensione. Se i dolci non li mangi (beata te...porcapaletta) direi che hai tutto il diritto di strafogarti di qualunque cosa ti faccia gola in questo momento.
Vai sorella!!!!

@Nua:Però ogni tanto sto Uomo Autista potrebbe anche stare a casa con la famiglia e lasciare il turno a qualche collega, o no????

@4P: "sanfasan" è il termine esatto per descrivere il borsone, non potevi scegliere parola migliore!
Il bel tipo del patchwork ha ancora qualcosa da dire (oltre a notare il mio insalubre colorito) e il mio vicino di casa...bè...se l'è cercata...

La Zia gonfia d'orgoglio per il suo blog che viene letto.

14 febbraio, 2010  

Piccola sosta di passaggio doveroso, e colgo l'occasione per inviarLe i miei più cordiali salutoniiiiiiii e bacioniiiiiiiii.
4 P

25 febbraio, 2010  

Con la presente vengo a porgerLe i miei più sinceri e rispettosi saluti nell'attesa di un Suo cortese riscontro.

La Zia Gigia versione ufficiale.

28 febbraio, 2010  

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