SEDICESIMA PUNTATA

Nel giro di pochi giorni si sono riempite parecchie pagine di teorie, le più disparate a dire il vero.
Volendo fare una (inutile) statistica, direi che sono riconoscibili gli interventi di autori "over 50" per i loro continui riferimenti a fattori meteorologici.
La maggior parte delle volte, però, sono contrastanti: se un giorno il sole mi è amico e fautore del momentaneo benessere, l'indomani diventa causa scatenante dei più insopportabili dolori.
C'è, poi, chi attribuisce i miei malesseri a fattori esterni (parecchio esterni direi) come un risultato di calcio o la caduta di un governo.
Insomma, come direbbe il mio entomologo:

Unanimi, Con Teorie Diverse

Io, nel frattempo, mi godo gli alti e bassi della malattia e leggo, divertita e intenerita, gli sforzi di chi mi vuole bene, per dare un senso a tutto ciò.
Non che io ignori il fatto che, in fondo, non c'è un senso a tutto quello che sta accadendo.
A volte, però, cercare un significato aiuta a mantenermi lucida e a non scivolare in un vortice che mi porterebbe a dire cose tipo:

Vi odio, vi odio tutti voi che la mattina vi alzate e potete camminare senza dover aspettare che vi si sblocchino le caviglie.
Voi che correte da mattina a sera e poi ci mettete poche ore per recuperare e ripartire.
Voi che potete decidere all'ultimo momento di partire per il week-end senza dover pensare a come trasportare il frigo delle medicine.
Vi odio perchè di tutte queste fortune e di mille altre non vi rendete conto e vi odio perchè io, fino a poco tempo fa, ero come voi.

Ero tra quelli seduti in prima fila e il riflettore mi inquadrava a volte rendendomi protagonista per pochi minuti.
Non saprei nemmeno dire chi mi sedesse accanto perchè ero troppo concentrata a guardare davanti a me e a partecipare allo show, tanto ero sicura che nessuno mai mi avrebbe tolto la poltrona in prima fila.
Invece un giorno è arrivata la maschera e, puntandomi la torcia in faccia, mi ha sussurrato:
"Signorina, questo posto non è più suo, le devo chiedere di spostarsi."
"E dove?" Ho domandato io incredula.
"Più indietro, signorina, molto più indietro."
"In seconda fila, signora maschera?"
"No, signorina, molto più indietro. Venga, signorina, venga con me."
E io ho seguito la signora maschera che mi ha portato verso l'ultima fila della platea e poi su in prima galleria e ancora in seconda e poi:
"Si accomodi pure in piccionaia, signorina."
Così mi ritrovo incastrata su una scomoda e stretta poltrona, ho le ginocchia in bocca e lo spettacolo non riesco più a vederlo.
Quassù fa buio, non ci arrivano i riflettori e le risate della gente sono lontane.
Allora non mi resta da fare altro che guardarmi in giro per scoprire chi mi è seduto accanto.
Scopro così visi sorridenti incastonati in corpi scomodi e persone gentili che cercano di farmi posto perchè mi vedono a disagio e spaurita.
Chissà se, mi chiedo, anche loro, in fondo al cuore, sperano di ritornare in platea un giorno.
Metaforicamente parlando, s'intende.

5 commenti:

E' da tanto che ti leggo, sai?
E ci sto bene, qui. L'aria è frizzantina, nonostante il tuo percorso.
Se in piccionaia c'è gente come te, che ce ne facciamo di una platea, dimmi tu. Io vengo in piccionaia di certo.
Un grande abbraccio.

04 settembre, 2009  

Grazie Nua per esserti palesata, per dedicare un po' del tuo tempo alla Zia e per volere un posto in piccionaia...

La Zia commossa che fa un po' di posto alla nuova amica.

04 settembre, 2009  

Grazie dell'accoglienza. :-)

05 settembre, 2009  

Se c'è ancora posto preferisco anch'io venire in piccionaia con voi????
Poi qualcuno mi ha detto tempo fa, che in piccionaia ci stanno i veri INTENDITORI.
Un salutone e un abbraccio
4P

09 settembre, 2009  

sì sì confermo, la piccionaia è un posto da gran fighi...ovviamente sei uno dei nostri, 4P!

La Zia che si guarda in giro felice.

09 settembre, 2009  

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