VENTIQUATTRESIMA PUNTATA

Non gli do la soddisfazione di vedermi felice e così lo guardo nello specchietto, gli faccio i miei famosissimi e temutissimi occhi a fessura e poi mi volto verso la strada e faccio finta di dormire.
E lui, l'Autista, ridacchia (lo so) e si gode l'ennesima vittoria.
Quando è ora di scendere dal bus mi accorgo che ho freddo, anzi no, ho i brividi e mi fa male ogni singolo osso che il mio corpicione contiene quindi guardo l'ora e sono le sette di sera, è il momento della febbre. Me l'ero dimenticato o forse non avevo voglia di pensarci.
In più proprio stasera l'Ometto a casa non c'è e in queste condizioni di sicuro non riesco a farmi la cena allora è meglio che cominci ad autoconvincermi che un sano digiuno è quello che ci vuole ogni tanto.

(Dieci buona ragioni per digiunare: 1) ho i fianchi grossi - dioche fame -; 2) purifica l'organismo - sì ma dioche fame -; 3)mi cala la pancia - uh signur che fame. A questo punto ho il vuoto pneumatico in testa e l'acquolina in bocca.)

Ma poi le gambe si fanno pesanti, la porta fa fatica ad aprirsi, la testa cade in avanti e mi ritrovo, come una cretina, col giaccone ancora addosso e gli scarponi ai piedi, spalmata sul divano senza più la forza di fare nulla.
Slacciarsi le scarpe: magari più tardi.
Sbottonarsi la giacca: è proprio necessario?
Tenere la testa sollevata per evitare un ridicolo soffocamento: passo.
Mi muovo piano piano anzi striscio e struscio contro i cuscini del divano per cercare di sollevare le gambe e posizionare il mio capoccione in modo che stia su.
Però ho fame. E sete. E sonno. E in effetti immagino che quella pressione che sento nel basso ventre abbinata alla visione di cascate e fontane sia un' impellente necessità di fare la pipì.
Devo distrarmi in qualche modo così mi guardo in giro e faccio una cosa che ultimamente mi riesce tanto bene: io esco dal mio corpo e faccio finta di niente.
La cucina è a due passi e io, leggera e veloce, ci sono subito dentro, accendo la luce, attacco la cappa aspira tutto, spadello un bel sugo al pomodoro e metto su l'acqua per la pasta. Mentre sento friggere carote, sedano e cipolla lavo e centrifugo tanta di quell'insalata da far contento il Salutista Ometto e mi sento felice. Stacco qualche fogliolina di basilico da una piantina di città che cresce profumata sul mio balcone e accendo la radio perchè mi viene voglia di ballare.
Che faccio? Spaghetti? Tortiglioni? Tagliolini?
Non lo so, l'acqua deve ancora bollire e ho tutto il tempo di decidere.
Anzi, visto che posso, apro la posta che sta là sul tavolino di fronte al divano su cui giace inerme il mio inutile corpo e poi, già che ci sono, mi faccio una doccia veloce.
Certo che quando la cena è pronta c'è un profumino che avvolge tutta la mia casetta e a me viene ancora più fame così mi tuffo nel piatto di spaghetti e godo, mastico, mando giù e godo di nuovo.
Ci metto sì e no dieci minuti a mettere tutto a posto, cosa volete che sia per me che sono così veloce e leggera! Mi avanza del tempo per fare tutto quello che voglio e quasi quasi esco, chiamo un amico e vado a bermi un tè caldo in un posticino dove suonano il jazz e dove ci si sente vivi e grati di esserlo.
Quando poi rientro a casa sono sfinita, è vero, ma felice e appagata per aver potuto fare tutto quello che desideravo e, adesso sì, rientro in quella massa febbricitante e dolorante che nel frattempo mi ha aspettato sempre lì, sul divano, nella stessa identica posizione e ancora con gli scarponi addosso.
Se poi mi viene voglia di qualcosa di dolce sfrutto le mie ultime forze per infilare la mano sotto i cuscinoni e sperare che uno dei miei nipoti mi abbia lasciato qualche briciola di merenda.

"Quale superpotere vorrei avere da quando mi sono ammalata?" mi chiedi tu, intervistatore immaginario che mi fai compagnia mentre aspetto che rientri l'Ometto.
"La telecinesi, senza alcun dubbio! Lei non sa quanto può essere lontano, a volte, un telecomando..."


12 commenti:

Quando scrivi io vedo ogni cosa, colgo nelle tue parole, odori, sapori, figure, espressioni, stati d'animo, colori, tutto.
Quel sughettino poi con quella foglilina di basilico, mi ha fatto venire voglia di mangiare.
Quanto si può andare oltre con la mente è un grande dono e tu ce l'hai, ma alla grande.
Al suo rientro l'Ometto ti ha messo a nanna o due spaghettini te li ha cucinati????
E' sempre un gran piacere leggerti,
ti abbraccio
4P

18 novembre, 2009  

E' bellissimo avere dei compagni di avventura e sapere che su quel divano ci siamo seduti in tanti, a farci compagnia!
L'Ometto rientra e, come al solito, compie qualche miracolo.
Ho fatto bene a sposarmelo!

Un grande abbraccio
La Zia

20 novembre, 2009  

seguendo il commento di 4P, anche io ti visualizzo, ti immagino. Sei brava a coinvolgerci.
Ho visto la fotina del "buchè" :-)
Ah che emozione!
Un bacione

21 novembre, 2009  

Un bouquet?! Non capisco... Zia, ma che hai combinato? ^^

Simone

24 novembre, 2009  

L'Ometto ha fatto di me una donna onesta!!

(sgarruppata e non in grado di scrivere al pc ma almeno ONESTA!)

Grazie di essere passati, friends!

La Zia che ha ottant'anni ma è felice, comunque.

25 novembre, 2009  

Ciao Zia che oggi ti senti ottant'anni e sei felice, sono passata per farti un salutino e inviarti seppur virtualmente un abbraccione.
Ciao carissima,
buon pomeriggio
4P

28 novembre, 2009  

Zia, sto cadendo dal divano, mi spingono, caspiterina urge un nuovo racconto per tenerli buoni.
So che le tue mani sono un po' acciaccatine, non voglio farti premura, ci mancherebbe pure, volevo solo dirti che ti penso e virtualmente ti invio un abbraccione.
4P

01 dicembre, 2009  

Grazie per il conforto, per l'incoraggiamento e per la presenza.

Come vedi hanno dato buon frutto... (almeno spero sia buono...)

Un abbraccio dalla Zia che sta un po' meglio
xxx

01 dicembre, 2009  

UN SUPERPOTERE?... CARA ZIA LO POSSIEDI ECCOME... IL PLURALE SAREBBE FORSE D'OBBLIGO... POICHE' NE HO INDIVIDUATO PARECCHI... PER ESSEMPIO, PERSEVERANZA E SAGEZZA...
lucie

07 dicembre, 2009  

si può essere meno saggi ma...più sani?
Si può, si può per favore?

La Zia che ce prova...

08 dicembre, 2009  

Meno saggezza... più Salute... io credo che sia possibile... ma siamo impotenti... non possiamo scegliere, anzi possiamo scegliere... ma non siamo in grado di fare avverare i nostri intenti... allora?... subire?... è triste sì... subiamo... sopportiamo... ma la vita a volte sa sorprenderci con momenti o periodi più fortunati... allora? aspettare?... Sì, aspettiamo il tramonto del NEGATIVO... chi vivrà, vedrà... lucie che ti urla: pazienza... coraggio... e FORZA...

21 dicembre, 2009  

La Mia Amica Lucie.
xxx

23 dicembre, 2009  

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