-INTERMEZZO- FUORI DAL TEMPO

Una volta mi hanno detto:
“Certo che tutta questa storia della malattia l’hai presa bene!”
Sono ancora qua a pensare in che altro modo avrei potuto prenderla.
“La butti sempre in ridere, ma come fai?”
Non lo so ma a volte la butto anche in piangere, solo che non si vede.
E poi ognuno ha i suoi modi di sopravvivere, io, per esempio, quando arrivano brutte notizie, arredo.
Mi ricordo quella volta in cui mi hanno telefonato a casa per dirmi quanto grave fosse la situazione: la mia prima reazione è stata andare nella stanza degli ospiti con il metro, un foglio di carta e una matita, a prendere misure.
Visto che poi c’erano di mezzo anche i giorni di attesa del risultato degli esami, mi sono un po’, come dire, allargata, e quindi:

INPUT: telefonata con pessime notizie e attesa risultato esami
OUTPUT: un lampadario, un coffee table, una cameretta a ponte e tre mensoline color oro.

Per fortuna le notizie così brutte sono abbastanza rare, lo dico per il mio portafoglio più che per la mia salute.

Arredare per me significa che vivrò a lungo per godermi tutto quello che compro, rimarrò in questa casa anche se per arrivare all’ascensore bisogna fare una rampa di scale perché le mie gambe funzioneranno bene e sarò di nuovo in grado di avere un lavoro a tempo pieno per mantenere tutto questo.
Arredare vuol dire circondarsi di cose belle e colorate che compensino le pareti bianche degli ambulatori e di cose profumate che coprano la puzza degli ospedali.
Arredare vuol dire alzare il volume della musica per non sentire le voci dei medici e degli infermieri.
Arredare vuol dire avere tante belle cosette nuove da ammirare nelle giornate in cui non posso alzarmi dal divano.
Arredare vuol dire continuare quella vita che avevo cominciato prima e che non posso del tutto cancellare.
Arredare vuol dire che le cose da scrivere sul calendario non sono solo: “14 ottobre day-hospital ore 8, porta pipì.” Ma anche “25 ottobre arrivano mobili nuovi, sgombera cameretta”

Direi che, più che le medicine, mi ha salvato una libreria in wengè.

2 commenti:

Sei semplicemente una persona fantastica, piena di risorse.
Se prendi le situazioni di petto non va bene, se ti piangi addosso non va bene, se sei fatalista non va bene, ma perchè ci sono persone sempre pronte solo a giudicare?????? Non riesco a capirlo? Ma veramente.
Un caro saluto e vai sempre avanti così,
4P

30 agosto, 2009  

Con piacere intuisco che le "4P" non stanno per "Per Piacere Piantala di Postare"!!!

Nell'ordine mi hai fatto commuovere, arrossire e sorridere.

Grazie.

La Zia confusa e felice.

31 agosto, 2009  

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