Con le prime giornate di sole la neve si scioglie, la gente si spoglia e io faccio un day-hospital.
Così, tanto perchè al mare fa ancora freddo, il centro commerciale è sempre pieno e non trovo mai nessuno per bere un aperitivo in centro.
L'ospedale di Rimini è grande, nuovo e diviso in scale.
A, B, C, D...e basta da quanto ho capito.
Sembra facile, no?
Già: sembra.
L'appuntamento è al quarto piano della scala B (BI COME BOLOGNA, mi urla l'infermiera al telefono, NON DI COME DOMODOSSOLA, HA CAPITO?).
Cosa ci vorrà mai ad arrivare al quarto piano della scala B, sarà dopo la scala A, no?
No.
Cioè sì ma anche no.
Il fatto è che per accedere alla scala A bisogna...arrivare alla scala A.
All'entrata non ci sono indicazioni alle scale ma solo verso l'uscita e, essendo uno appena entrato, il cartello "uscita" non lo considera nemmeno.
All'entrata, dicevo, bisogna salire al...piano terra, o inframezzato o quello che è, perchè solo da lì si accede alle scale.
Insomma devi salire una scala per poter arrivare alla scala. Non fa una piega.
Arrivata al piano "x" seguo l'indicazione per le scale e passo la A...e arrivo alla...C!
Come alla C?
E la B?
Torno indietro.
La B è inglobata nella A quindi devi prendere l'indicazione per la A se vuoi poi giungere alla B.

(Prendete pure appunti se volete, so che non è facile.)

Arrivata alla porta della scala B mi trovo davanti una cosa strana: una scala.
E' esterna, per raggiungerla devo uscire sulla scala antincendio e passare due porte.
Se non piove e tira vento e non c'è nessuno che si sta fumando una sigaretta, sono a posto.
La scala B è pulita, semplice e sgombra ma soprattutto è dotata di ascensore (non so se si chiami ascensore B, chi può dirlo) che io uso perchè vabbè tenersi in forma ma devo arrivare al quarto piano e, visto che non ho capito da che piano parto, nel dubbio mi risparmio la fatica.
Uscita dall'ascensore, ovviamente, mi ritocca fare: porta-scala antincendio-porta e arrivo in reparto.
A questo punto già mi sento una strafiga perchè non mi sono persa, spacco il minuto e non ho nemmeno un capello fuori posto.
Ma poi l'infermiera mi consegna la mia cartella clinica e mi dice "passi il tunnel e vada a fare l'esame, poi vada alla scala C di lato a fare l'eco, poi torni qua, anzi alla scala D in reparto così le prelevo il sangue. Lei è a digiuno, vero?"
Ecco, lì ho smesso di sentirmi strafiga, mi veniva un po' il magone e mi tornava su la brioches col caffellatte.

continua...

Sarò breve



Anche qui c'è la neve.

Se trovate un'immagine più emblematica di questa, danzo nuda al compleanno del vostro primogenito.



Ho vinto io, vero?

(Per i più testardi e impavidi: datevi una mossa, vi avviso che ho già una certa età...)

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