“Alzati, Donna, alzati e affronta il giorno che ti attende.”
“Non so se ce la faccio. E’ ancora buio là fuori, buio e freddo.”
“Non pensare a ciò che c’è fuori, Donna. Alzati e segui il tuo destino. E’ segnato. Ora lascia che io torni al mio meritato sonno.”
“Vado.”

Lei si alzò e mise il piede destro, nudo e spaventato, sul freddo pavimento marmoreo.
La tentazione di ritrarlo e nasconderlo sotto le calde coperte era forte, quasi irresistibile ma Ella sapeva che era suo dovere alzarsi da quel confortevole giaciglio e guardare in faccia ciò che l’attendeva.
Raccolse dalla sedia i vestiti prepararti la sera prima e cercò, nel buio della casa ancora dormiente, un luogo accogliente e meno gelido in cui cambiarsi e prepararsi all’uscita.
Passò davanti alla cucina ed ebbe la tentazione di entrarvi per cercare qualcosa di dolce e caldo da mangiare o bere ma si ricordò subito della sua destinazione e tirò dritto.
Si avviò verso l’uscita e, con mano tremante, aprì l’uscio di casa. Subito una folata di vento gelido la respinse e lei dovette aggrapparsi alla porta per resistere. Piegò in avanti la testa, alzò il bavero della giacca e cominciò il suo cammino.
Le strade erano ancora vuote e silenziose. Ogni suo passo risuonava nell’aria come un’eco lontano e triste. Alzava gli occhi raramente e solo per accertarsi di non sbagliare strada. Ella non voleva, in alcun modo, prolungare questa mattiniera camminata al gelo.
Giunse a destinazione stanca e infreddolita. Nel suo cuore era ancora vivo il ricordo delle calde coperte e del morbido letto. Ma non si perse d’animo e cercò di non indugiare oltre. Dopo un breve momento in cui cercò di riscaldare le sue povere membra, si rese conto che doveva, di nuovo, cambiarsi d’abito.
Il luogo in cui era giunta si affollò in breve tempo ed Ella, confortata dal calore umano ma anche intimidita dalla presenza di tanti estranei, si rintanò in un angolo e si denudò.
Infilò il costume e cercò la cuffietta gialla. Un pensiero la scosse:
“Acquagym 3 volte alla settimana. NON CE LA POSSO FARE.”

COSE DA NON FARE

5 COSE DA NON FARE PRIMA DI UNA VISITA MEDICA

1) non ingozzarsi di peperonata, onion rings e patate lesse fredde due minuti prima di uscire. Direttamente dalla pentola. In piedi.

2) non dimenticare a casa:

- navigatore;
- cartina della città;
- cellulare.
Soprattutto se non conoscete bene la città e non sapete a che numero civico dovete andare.

3) non uscire senza spiccioli per il parcheggio e finire a incastrare la macchina tra due enormi alberi secolari sotto casa di una vecchietta che vi guarda minacciosa dalla finestra e libera i cani che, miracolosamente, non riescono a saltare la staccionata.

4) evitare, a 5 minuti dalla visita, di entrare nel mega-supe-iper magazzino cinese a cercare un micro-mini-ipo vasetto rosa con i semi delle fragoline. (è esaulito, signola.)

5) non andare a fare un'inesistente pipì nei bagni del poliambulatorio hi-tech solo per vedere come sono fatti e lasciare che la receptionist con l'auricolare e la divisa venga a bussarti per dirti che è il tuo turno.

5 COSE DA NON FARE DURANTE UNA VISITA MEDICA:

1) non dire: "Sto bene, molto bene, grazie." A quel punto il medico, imbarazzato, vi chiederà cosa ci state a fare lì.

2) non rovesciare anni di scartoffie, esami, lastre e referti sul pavimento dell'ambulatorio. E' molto probabile che la carta più importante sia quella che non troverete più.

3) non grugnire quando vi ricordate di non esservi depilate due nanosecondi prima di togliere i pantaloni.

4) evitare di rispondere "25!" quando vi viene chiesta l'età. Visto che ne avete 11 in più.

5) non salutare dicendo: "E' stato bello, grazie."

5 COSE DA NON FARE DOPO UNA VISITA MEDICA

1) dimenticare il nome della via in cui avete parcheggiato.

2) decidere, quindi, di fare un giro in città e, quindi, di perdersi ancora di più.

3) mangiare un gelato alla soya. (perchè il gelato alla soya, fondamentalmente, non è gelato. E non sa di niente. E non ti toglie la voglia di dolce.)

4) Ritrovare l'auto e perdersi. In auto, questa volta.

5) Arrivare a casa e non telefonare alla mamma per dirle come è andata la visita così da farla stare in pensiero tutta la notte.

Essere malati è un lavoro a tempo pieno, ve lo dico io.

QUA-QUA-QUA-QUANDO

Quando lavi la lavastoviglie...
Quando al supermercato cerchi il detersivo per le fughe delle piastrelle del bagno che sono comunque coperte dal tappetino...
Quando sbrini il frigo due volte a settimana...
Quando esci sul balcone solo per pulire le vetrate anche da fuori...

è giunta l'ora di trovarti un lavoro.
O andare dallo pischiatra.
O fare un figlio.
O tutte e tre.

When you wash the dishwasher...
When you look for cleansers for the tiles in the bathroom that are already hidden by a carpet...
When you defrost the fridge twice a week...
When you go out on your balcony only to clean the glass-door...

it is just about time to find a job.
Or go to the shrink.
Or have a baby.
Or all of them.

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