Quando si pianifica un viaggio all'estero ci sono molte cose da organizzare e svariate domande a cui trovare una risposta.
Le mie di solito sono:

1) e se sto male?
2) e se sto male di una cosa per cui non ho portato la giusta medicina?
3) e se sto male e non ho la medicina e non c'è una farmacia?
4) e se sto male e non ho la medicina e non c'è la farmacia e non si trova nemmeno un dottore?
5) e se poi muoio?

Per queste e per altre mille catastrofiche ragioni che la mia mente e il mio cuore hanno partorito nelle ultime settimane, ho investito l'equivalente in oro del mio peso in un'assicurazione sanitaria che copra qualunque (tragica) eventualità. Ho, purtroppo, fatto l'errore di leggere e studiare ogni singola clausola presente nel contratto e ho notato, con enorme disappunto ma soprattutto enorme ansia, che la suddetta assicurazione non copre gli atti di terrorismo e le contaminazioni radioattive.
Incapace di accellerare i trattati di pace tra la Nazione che mi ospiterà e chiunque le voglia male (vado negli Stati Uniti, voglio dire, andassi in Svizzera sarebbe tutto più veloce) e dopo aver controllato di non poter stivare in valigia alcuna tuta anti-radiazioni gamma (maledetta Lufthansa e le tue stupide restrizioni), mi rassegno a partire.
Ma prima vorrei procurarmi un po' di dollari: un'amica mi ha suggerito di prenderne di piccolo taglio per le mance.
Niente di più facile.
E che ci vuole.
Tsk.
Vuoi che in banca mi facciano problemi?
Per 250 dollarini in tagli da 10 e 20?
Una banca come la mia? Una delle più grandi Banche d'Italia?
Sai cosa ti dico? Ci vado subito!

"Buongiorno, vorrei ordinare 250 dollari in tagli da 10 e 20. Me li addebita sul conto, per favore."
SILENZIO.
(Da quando vivo a Rimini, il SILENZIO è una delle reazioni che ho più frequentemente ad ogni mia richiesta. Le cose sono due: o faccio domande estremamente stupide e il SILENZIO serve per trattenere una fragorosa risata, oppure i tempi di reazione sono inversamente proporzionali all'altitudine di questa città balneare).
"Si può fare, vero?" insisto.
"Ah dì, come no. Lei ce l'ha il conto qua?"
"Sì, e il numero è scritto su quel foglietto che le ho appena dato e che lei regge in mano."
"Ah dì."
(intercalare riminese che anche io ho assimilato dopo 2 giorni che vivevo qua e che, a distanza di un anno, non saprei con che altro sostituire e che mi sembra indispensabile in ogni conversazione. Ah dì, provateci voi a farne a meno.)
Dopo una quindicina di minuti in cui il cassiere ha:
strabuzzato gli occhi;
sospirato tristemente;
fatto spallucce;
domandato a più riprese cosa volessi e perchè;
mi ha scritto su un foglietto il suo nome e numero diretto di telefono facendomi giurare che avrei chiamato prima di passare a ritirare i soldi.
"Perchè?" ho chiesto ingenuamente e senza alcun rispetto per il sudore che grondava dalla fronte di quest'uomo.
 Mi ha risposto (e cito testualmente) così:
"Ah dì...la cassaforte...almeno mezz'ora...a tempo...disponibilità...mica posso farlo così...ah dì..."
Non indago oltre.
Quindi me ne torno a casa un po' stanca e provata dall'avventura ma decisamente fiduciosa e piena di speranza.

Al giorno stabilito e all'ora stabilita...destino vuole che io non sia a casa, pronta a fare la telefonata pre-prelievo dei dollaroni, ma a venti metri dalla banca.
Il dubbio mi assale: che faccio?
opzione A:
torno a casa e telefono alla banca chiedendo se posso...tornare dov'ero, cioè di fronte alla banca, entrare e  ritirare i soldi.
opzione B:
rimango di fronte alla banca e chiamo con il cellulare chiedendo se...posso entrare a ritirare il malloppo.
opzione C:
me ne frego di tutto e di tutti e, sprezzante e audace, entro baldanzosa in banca e chiedo ciò che mi spetta: 'sti stramaledetti 4 soldi americani.

Sfortunatamente, essendo pigra e spilorcia, ho scelto l'opzione C, quella che mi avrebbe risparmiato fatica e denaro.
Sfortunatamente, dicevo, perchè, ca va san dire, i dollaroni non sono accessibili. L'uomo allo sportello ci ha provato, questo va detto. Si è alzato, si è diretto verso innumerevoli porte in fondo a lunghi e oscuri corridoi, alcune le ha aperte e altre, invece, le ha solo sfiorate mormorando magiche parole ancestrali che non hanno, purtroppo, sortito alcun effetto.
L'ho visto, stanco e sfiduciato, maneggiare chiavi, tesserine e codicilli, spostare pile di pratiche, sfogliare innumerevoli cartelle e cercare, con sguardo disperato, un cenno di aiuto da parte dei colleghi ma niente. NIENTE.
"Ah dì...almeno un'ora...forse di più...doveva chiamare...so che ci sono...ma chissà dove...poi magari li hanno presi...la cassaforte...il caveau..."
"Senta scusi ma non è che invece di 250 dollari lei me ne ha ordinati 250mila? No, così, sa, a volte...tutto sto casino..."
Ma no, non è così. Dovevo chiamare prima. Lo sapevo.

Un paio di giorni dopo, diligente come la prima della classe, chiamo DA CASA e, con piglio deciso, affermo:
"Io passo alle 12 a ritirare i dollari."
"Ah dì...allora alle 12 ci sentiamo..."
CI SENTIAMO?
"No, no, scusi. IO ALLE 12 PASSO A RITIRARE."
E speriamo che abbia capito perchè non sono una tipa che si impone e solo a dirgli così già mi tremano le gambe. Ho anche la tentazione di richiamarlo e chiedergli scusa se sono stata troppo decisa. Ah dì, sono fatta così.
Ma mi trattengo e, alle 12 spaccate, entro trionfante in banca, sicura che oggi tutto avrà una fine.
"Salve, son qua per..."
Non mi lascia nemmeno finire:
"I dollari, sì. Ci sarebbe un problema. Che poi a vedere bene non è che sia proprio un problema..."
SILENZIO. (mio, suo, di tutta la filiale, di tutto il quartiere. Potrei giurare che per un istante l'asse terrestre si sia fermata)
"Lei voleva i dollari in taglio da 10 e da 20, vero? Io ce li ho solo da 50."
ma porc#*#*.
"Va bene, fa niente. L'importante è averli."
"Ah dì, le dico cosa potrebbe fare: vada alla nostra filiale DIETRO L'ANGOLO e chieda se glieli cambiano, loro hanno sempre un sacco di dollari pronti allo sportello."
Ah, davvero?
E non me lo poteva dire prima? Magari quando sono venuta a chiederle dei dollari la prima volta?
SILENZIO
SILENZIO
SILENZIO
"Ah dì..."











1 commenti:

Pazzesco, quanto tempo perso!?!?!?!?!! Comunque fai buon viaggio e divertiti tanto.
4p

29 maggio, 2012  

Post più vecchio Home page

Blogger Template by Blogcrowds